Guida ai Mutui

Arriva una guida pratica ai mutui targata Adiconsum. Il manuale, frutto di una collaborazione tra il mensile GuidaMutui e l'associazione dei consumatori, è dedicato, spiega Paolo Landi, segretario generale di Adiconsum, «ai cittadini responsabili, con l'obiettivo di fornire utili informazioni su tutti gli aspetti legati ai prestiti per l'acquisto della casa». Per il direttore di GuidaMutui Flavio Meloni, «il mutuo è cambiato, non è più un rigido prestito che fino a qualche anno fa veniva proposto dalle banche. Oggi, grazie a una diversificazione dell'offerta, le possibilità di risparmiare sono aumentate, ma di contro scegliere il mutuo è diventato sempre più difficile».

Tra gli utili consigli che la guida offre ai consumatori, c'è quello di evitare di attingere ai risparmi familiari per sopperire alla percentuale non coperta del mutuo. Spesso, sottolinea il manuale, i risparmi non esistono, sono insufficienti o destinati a soddisfare altre esigenze e si ricorre, così, ad altro indebitamento, col rischio di far divenire troppo elevati gli oneri per il rimborso di tutti i debiti contratti. Particolare attenzione la guida pone, poi, alla richiesta di mutuo, evidenziando, nel dettaglio, tutta la documentazione necessaria. Per la successiva istruttoria, la guida evidenzia la best practice utilizzata negli Stati uniti, di concedere, cioè, il mutuo fondiario solo se il finanziamento non supera il 28% del reddito familiare disponibile e l'indebitamento familiare non va oltre, complessivamente, il 38% del reddito disponibile. Il mancato rispetto dei parametri porta a soluzioni alternative: l'allungamento del debito o la riduzione dell'importo di mutuo. Sul fronte della sottoscrizione del mutuo, da ricordare che al contratto di mutuo deve sempre essere allegato un documento di sintesi, utile per offrire il riepilogo delle principali condizioni dello stesso. Importante è poi sapere che la scelta del notaio è un diritto del mutuatario.

Su come orientarsi, inoltre, nella scelta dei tassi, la guida consiglia un tasso fisso se si prevede un'inflazione in crescita o se si può contare su un reddito costante. Inoltre, il tasso fisso è preferibile se si vuole conoscere sin dalla stipula gli importi delle rate e, quindi, l'ammontare complessivo del debito contratto. Meglio, invece, un tasso variabile per chi ha un reddito medio-alto o quando si prevede un calo dell'inflazione. Tasso variabile consigliato anche per chi è più propenso ad accollarsi tutti i rischi legati a un possibile aumento o riduzione del tasso. Il tasso misto è consigliabile a chi sottoscrive un mutuo in un periodo di particolare incertezza economico-finanziaria. Sono da tasso misto, inoltre, i soggetti che non vogliono prendere subito decisioni definitive sul tasso o, comunque, persone abbastanza esperte, da poter adattare il tasso del mutuo alle future condizioni del mercato. Tasso bilanciato, infine, per chi ha una maggiore conoscenza delle dinamiche dei tassi d'interesse.